Dachbodentanz – il film
e valga come perduto il giorno in cui non danzeremo almeno una volta
oder
memoria di una cosa che non deve essere ricordata
di Alberto Valtellina
con ENO Ensemble Nuovi Orizzonti
(in produzione, durata circa 60′)
«Il cinema contemporaneo ha un compito antico: mostrarci quello che abbiamo sotto gli occhi (…) Con la parola “cinema” intendo qualcosa di immortale e di più antico dell’arte cinematografica. Alla sua base c’è l’idea di comunicare all’esterno, a un pubblico, qualcosa che ci “commuove interiormente”. Da questo punto di vista, il cinema e la musica sono affini. Entrambi sono destinati a non scomparire». Alexander Kluge, Antico come la luce
Dachbodentanz: cinque giorni di fuoco (e musica e danza e riprese cinematografiche) per la preparazione di un concerto (o spettacolo: «alla fine il linguaggio è convenzione») in data unica, nato come saluto all’estate dopo una vivace stagione di concerti in Italia e in Francia.
In Dachbodentanz, che tradotto risulta essere “danza nell’Attica” o “danza nell’attico”, l’Ensemble Nuovi Orizzonti mescola jazz, samba, letture poetiche, noise, musica sefardita, azioni sceniche e danza in un ripensamento espressivo e forse espressionista dell’incalzare ritmico dei testi di Eschilo.
Dachbodentanz è una drammaturgia di ritmi. I corpi, le voci e i suoni – ciascuno secondo la propria modalità di espressione – si scontrano e si incontrano dando vita a un ricco contrappunto in cui l’unico principio regolatore è il ritmo.
Dachbodentanz evoca la dimensione del sacro nella sua declinazione insieme tragica e popolare. La prima incarnata dalla geometrica distanza costruita negli ambienti del teatro; la seconda generata per contrasto dalla scombinata apertura del corteo tra le vie del paese.
Dachbodentanz è un grande saluto all’estate.
ENGLISH
And count as lost the day we do not dance at least once
oder
memory of something that must not be remembered
by Alberto Valtellina
with ENO Ensemble Nuovi Orizzonti
(in production, running time about 60′)
‘Contemporary cinema has an ancient task: to show us what we have before our eyes (…) By the word ‘cinema’ I mean something immortal and more ancient than the art of cinema. At its basis is the idea of communicating to the outside world, to an audience, something that ‘moves us inwardly’. In this respect, cinema and music are related. Both are destined not to disappear’. Alexander Kluge, Geschichten vom Kino
Dachbodentanz: five days of fire (and music and dance and filming) for the preparation of a one-off concert (or show: ‘in the end, language is convention’), created as a farewell to the summer after a lively concert season in Italy and France.
In Dachbodentanz, which translates in Italian as ‘dance in Attica’ or ‘dance in the Attic’, the Ensemble Nuovi Orizzonti mixes jazz, samba, poetry readings, noise, Sephardic music, stage actions and dance in an expressive and perhaps expressionist rethinking of the rhythmic rush of Aeschylus’ texts.
Dachbodentanz is a dramaturgy of rhythms. Bodies, voices and sounds – each according to their own mode of expression – collide and meet, creating a rich counterpoint in which the only regulating principle is rhythm.
Dachbodentanz evokes the dimension of the sacred in its declination at once tragic and popular. The first embodied by the geometric distance constructed in the theatre’s rooms; the second generated by contrast by the discombobulated opening of the procession through the village streets.
Dachbodentanz is a grand salute to summer.
Riprese Alberto Valtellina, Carlo Valtellina, Petra Valtellina, Cristina Grisa; montaggio Alberto Valtellina; con Lisa Alborghetti, Daniele Bonacina, Paolo Brignoli, Samuele Brocco, Luca Buat, Nicola Carrara, Samuele Carrara, Émilie Chigioni, Camillo Lepido, Nicholas Lecchi, Francesco Maffei, Pietro Micheletti, Tessa Rippo, Irene Sacchetti, Jane Sullivan, Yannick Vallet, Francesco Bonacina, Luca Bonacina, Daniel Gallano, Damiano Maffeo, Alice Milani, Dario Rizzoli, Luciano Togni, Lucas Vuillemin, Margherita Gallano, Lucia Limonta, Anna Marinoni, Yeseniia Vitenko e Simone Lampis; drammaturgia di Daniele Bonacina e Pietro Micheletti; scenografia a cura di Daniele Bonacina, Luca Bonacina e Pietro Micheletti; luci a cura di Simone Lampis.
ENO (Ensemble Nuovi Orizzonti) è un gruppo di giovani musicisti fondato nel 2021 da Daniele Bonacina e Pietro Micheletti. I musicisti di ENO studiano e lavorano in diverse parti d’Europa all’interno di realtà artistiche di alto prestigio (Parigi, Basilea, Salisburgo, Londra, L’Aia, Milano, Torino, Parma).